Torna a trovarci più tardi.
Non è possibile copiare il contenuto di questa pagina
Pronta a scoprire di più su di me? Sì? Aspetta un momento. Prima che tu lo faccia, ti chiedo di leggere con il cuore aperto e senza pregiudizi, perché come te sono un’anima con molteplici sfaccettature. Difatti, quando mi chiedono di raccontarmi spesso penso a Walt Whitman e le sue moltitudini.
Scrittrice, poetessa, creativa, amica, figlia, sorella, donna, coach… e potrei continuare per ore. In modo molto sintetico posso dirti che sono un’anima gioiosa innamorata della vita.
Spesso carismatica ed espansiva, ridente.
Amo la buona compagnia, gioisco a contatto con la natura, adoro camminare a piedi nudi, mi piace fare escursioni in montagna e mi sento felice quando respiro il mare.
Adoro la pienezza vibrante che mi invade quando riesco a percepire la poesia dell’universo. E vista così la mia vita potrebbe sembrare straordinariamente top, dì la verità? 😉
Tuttavia, non è stata semplice, anzi piuttosto complessa, diciamo pure in salita… come forse anche la tua.
Ti potrei raccontare una serie di momenti davvero tristi, dal bullismo all’essere etichettata per l’orientamento sessuale, dall’essere derisa per la mia sensibilità all’essere presa in giro per il mio esser acqua e sapone, ma preferisco condividere con te cosa ho imparato da tutti questi momenti sfavorevoli e voglio farlo con le parole di un filosofo:
Sono state queste parole a spingermi ogni volta a rilanciare e conquistare i centimetri che mi separavano da ciò che desideravo, o dai miei obiettivi, e a ricordarmi che in ogni momento difficile avevo sempre due scelte: trovare una scusa o trovare una soluzione.
Difatti, ad oggi posso dirti che mi ritengo molto fortunata nonostante tutto, perché nella mia vita ho avuto due grandi maestri: la poesia e il calcio.
È grazie al calcio che ho imparato a superare le criticità della vita e andare a segno.
Non c’è aula, libro, o corso, che mi abbia spiegato bene il Wu Wei (agire senza sforzo), con la stessa efficacia dell’avere un pallone tra i piedi e correre per metterlo in rete. In nessuna aula di formazione ho sentito qualcosa di paragonabile alla viva emozione che provai in una partita di serie C quando il mister urlava (e lo faceva anche in malo modo) affinché entrassi in aria con quasi tutte le mie compagne e avversarie, ed io, invece, seguendo me, restai fuori. Bruna batté il calcio d’angolo e io scattai in direzione opposta alla provenienza della palla, calciai al volo…gooal.
Così come nessun libro, o corso motivazionale, è stato in grado di farmi provare quella propulsiva ed accattivante grinta che provai in un’altra partita di serie C. Un’avversaria si era accorta del mio punto debole (avevo la caviglia destra gonfia per una distorsione) e volutamente la pestò. Provai un dolore così intenso che, se ci penso, ancora mi fa male. Tuttavia mi avvicinai alla panchina, il mister spruzzò sulla caviglia la soluzione di ghiaccio sintetico, mi voltai verso le mie compagne, mi feci passare la palla e puntai la porta… mi fermai solo quando la palla finì nella rete.
Questi sono solo due episodi, eppure ne potrei raccontare tantissimi, perché è stato il calcio ad insegnarmi a stringere i denti e puntare al traguardo; ed è stato sempre il calcio ad istillarmi la voglia di realizzare i sogni:
Tuttavia è stato solo quando ho scoperto il Coaching che ho capito come utilizzare al meglio tutte le mie risorse e lasciare andare tutto ciò che mi depotenziava per realizzarmi ed essere felice.
Forse non lo sai ma per mantenermi ho svolto diversi lavori: cameriera, segretaria, operaia metalmeccanica, cantiniera, addetta al controllo di qualità, consulente, promoter, venditrice, e-commerce manager, creatrice di siti web, comunicatrice digitale. Li ho svoli soprattutto per non pesare sulle spese di famiglia e per poter coltivare i miei sogni. Tuttavia alcuni di essi mi facevano sentire davvero frustrata e fuori posto. Anzi, a dirla tutta, mi sentivo insoddisfatta, sia economicamente che a livello di gratificazione personale. Inoltre mi sembrava di vivere una vita priva di significato. Sveglia, colazione, lavoro, cena, riposo. Sveglia colazione, lavoro, cena, riposo. Più che vivere mi sembrava di essere diventata un essere automatizzato che seguiva un programma preinstallato.
Poi un giorno, per questioni lavorative, partecipai ad una convention con Pupi Avati, un noto regista. Non dimenticherò mai quel giorno. Ero seduta accanto a Gennaro, un mio caro amico, e il regista, dopo averci raccontato come aveva capito quale fosse la sua strada, ci domandò: “E voi che storia state creando giorno dopo giorno?”
Quello fu un attimo che, con le consapevolezze di oggi, definisco: caduta per scoprire le ali.
In quel momento, nonostante fossi insieme ad altre 1000 persone, la sala si svuotò e iniziai a farmi diverse domande, come ad esempio: che storia sto creando? è questa la vita che voglio vivere? dove sto andando? sono felice? … e presi consapevolezza che la storia che potevo raccontare in quel preciso istante era quella di una ragazza che si sentiva fuori posto, che lavorava sottopagata e per una miriade di ore per realizzare i sogni di qualcun altro. Così scrissi sul quaderno degli appunti “Adesso non so bene che storia sto creando, ma da qui ad un anno avrò la mia risposta perché andrò verso i miei sogni.”
Mollai il lavoro contrastata da tutti. Le frasi che più ricordo sono: “Chi ti credi di essere?!” “In Calabria non lo puoi fare!!!” “Sarai l’ennesima fallita!” E io invece, nonostante le mille incertezze, caparbia, pubblicai il mio secondo libro e nel frattempo provai a trovare un lavoro che mi consentisse di far emergere il mio potenziale. Un lavoro che mi permettesse di vivere in linea con me, con i miei valori, con la mia vita, non con quella che gli altri avevano pensato per me, e che mi desse anche la possibilità di dedicarmi alle mie passioni; dalla scrittura alla fotografia, dallo sport ai viaggi. Finché un giorno, guardando un film, Un giorno questo dolore ti sarà utile, scoprii il Life Coaching. Eureka. Più ampliavo le mie conoscenze sul coaching, con corsi e letture, e più lo sentivo risuonare con me. Bingo.朗
In quel periodo, per pagare i corsi e le spese, lavoravo in un ufficio a Cosenza che mise davvero a dura prova la mia determinazione, perché il mio capo era un depotenziatore nato, uno di quelli che non ha la più pallida idea di cosa voglia dire non avere un soldo in tasca e comunque sfidarsi, provarci, tentare di migliorare; uno che guarda se indossi le Hogan piuttosto che le Converse, in breve un non scopritore di talenti che faceva passare la voglia di lavorare anche ad una stacanovista come me, che per pagarsi un corso si svegliava alle 5:00 e rientrava a casa alle 21:00. Ma fortunatamente al contempo mi imbattei anche Nella teoria della creazione di valore di Makiguchi e in Alla ricerca di un significato della vita di Frankl, e capii che, non solo volevo essere una coach professionista, ma che volevo essere una coach che allenava anche ai valori umanistici e a dare significato alla vita… la coach di chi, come me, desidera davvero prendere in mano la propria vita e darsi almeno una chance, concreta e realistica, per fare i passi necessari per migliorarsi, e perché no, superare se stessi e le proprie aspettative.
Dunque, portai a termine il lavoro con lui e in quell’anno seguii oltre 11 corsi per avere le competenze necessarie per fare quello che volevo fare.
Vuoi sapere il finale della storia e chi sono adesso?
Alla soglia dei 30 anni, ho realizzato il sogno di avere uno studio tutto mio, ho pubblicato tre libri, e attualmente sono una Life Mental Coach, ovvero l’alleata di ogni donna che voglia fare quel salto quantico che è diventare chi si vuole essere.
Non male per un’aspirante fallita, vero? 😉